Intervista a Lucia Del Pasqua

Creativa, autrice, scrittrice e giornalista, esperta di moda e performer. Aretina di nascita e milanese d’adozione, nel 2009 crea il blog “The Fashion Politan”, nel 2019 fonda insieme a Mauro Serra la non-agenzia creativa “Lovoisodo” e il progetto artistico “Laterarte”. Pochi mesi fa è uscito il suo secondo romanzo “Storie di Felicità Possibili”. 

Ecco cosa ci ha raccontato nell’intervista la nostra speaker multipotenziale Lucia del Pasqua.

Cosa rappresenta per te essere una speaker del TEDxRieti?

È incredibile. Mi sono resa conto dell’importanza della cosa vedendo la reazione stupefatta e felice delle persone a cui ho raccontato che sarei stata una speaker TEDx. Per me rappresenta una crescita, una sorpresa inaspettata. Un po’ come a Miss Italia, mi sento di ringraziare Andrea e Stefania (curatori del TEDxRieti, NdR) per aver creduto in me e per avermi coinvolta nel progetto. Non essendo dotata di una grandissima autostima, mi stupisco di come le altre persone credano in me più di quanto io creda in me stessa. Il TEDxRieti sarà un calcio d’inizio per una nuova trasformazione, che in parte ho già in corso. Una nuova Lucia. Sta cambiando praticamente tutto nella mia vita, soprattutto in quest’ultimo anno, e prendo questo importantissimo evento come l’occasione per avere il coraggio di fare e di cambiare.

Ricordi un talk che ti ha particolarmente colpito?

Mi è rimasto impresso un talk che mi ha fatto conoscere Stefania, “How to use one paper towel” di Joe Smith sullo spreco di salviette in bagno. Dato che sono molto attenta alla sostenibilità, questo talk mi ha colpito davvero tantissimo. Breve, ironico e d’impatto. 

Cosa pensi del nostro tema “Respira.”?

Lo sento molto mio come tema. In questi anni particolarmente difficili è come  se ci avessero strizzato gli alveoli. Non siamo stati più liberi, e non lo siamo nemmeno ora perché alla fine viviamo ancora in una sorta di prigionia dove ci sono delle regole molto strette da seguire. Mai come adesso abbiamo bisogno di respirare. In vacanza ho riassaporato la libertà del mondo di prima e so di volerne ancora. Non voglio più sentirmi soffocata. Da tempo ho un problema alla gola, come se avessi sempre un nodo. Dopo controlli su controlli, nessuno mi ha trovato niente e alla fine ho scoperto che si tratta di un problema psicosomatico. Il mio nodo è dato dalle parole non dette, è come se non respirassi fondamentalmente. Sto cercando di uscirne con un nuovo state of mind, che è appunto la trasformazione che mi riguarda.

È fondamentale, oggi come oggi, focalizzarci più sugli aspetti positivi che sugli aspetti negativi, altrimenti rischiamo di rimanere bloccati solo su quanto stiamo male. E la respirazione ci aiuta in questo. 

Cosa speri di trasmettere nel pubblico con il tuo talk?

Da persona che vive i social al 100% vedo purtroppo un costante seguire le masse, un senso di acriticità che mi fa abbastanza paura, quindi io spero semplicemente di mettere in moto le rotelle del pubblico, facendo capire che i cambiamenti sono possibili e sono più facili di quello che sembra. Vorrei trasmettere anche che in una società moderna occidentale è molto importante, soprattutto in questo periodo storico, affidarsi ad una parte spirituale. Siamo veramente diventati delle macchine e siamo confusi: la riscoperta della nostra parte spirituale è necessaria come la respirazione. Dopo il mio talk, spero che il pubblico avrà magari il coraggio di guardare dentro sé stesso e di ballare liberamente in casa perché questa è la chiave della libertà.

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